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:grazie dei fleurs du mal:

• POCO PIÙ DI NIENTE •
:ultima serata:


Il commento di Chibimario

 

Il problema della serata di ieri è che l'ho seguita superficialmente, ma è anche vero che c'era un tono funereo che l'ha segnata dall'inizio sino alla fine.

Due erano le cose da fare: o la si rimandava anche solo di una sera, con tutte le dovute conseguenze economiche e di palinsesto, o tenevano uno spettacolo sobrio, ma che rimanesse in un certo senso fuori da quello che è successo. Non è proprio il massimo, certo, trasmetterlo su un canale mentre sull'altro passavano l'arrivo della salma di Calipari. E' indubbio questo, ma l'alternativa che abbiamo avuto non è stata alquanto edificante: il solito mare di parole, la solita retorica inframezzata fra una canzone e l'altra.
Lutto nazionale? D'accordo. Allora Sanremo o non lo si fa o si va avanti in altri modi. Può sembrare cinica sta riflessione, ma non amo la retorica, la falsa pomposità con cui vengono trattate certe cose.

Lo stato d'animo a lutto, la tristezza che abbiamo dentro... Li dobbiamo avere prima noi, devono prima partire da noi. Non devono essere imposti dalla televisione. Ci saranno stati indubbiamente anche i cazzoni che se ne strafottono di Calipari... Che avranno fatto? Cambiato canale. Punto e basta.
Quindi, anzichè trasmette una cosa obliqua, in bilico fra falsità e pura emozione, non era meglio uno stop totale della programmazione? Se c'era un effettivo sentimento di commozione, i problemi di palinsesto ed economici non sarebbero dovuti passare in secondo piano?

Faccio il bastian contrario: sarà stato un ennesimo spot elettorale?
Forse sono troppo cinico per pensare questo, ma il dubbio mi rimane.

Anche perchè, con tutto il rispetto per Calipari, anche qui, come i morti di Nassirya, abbiamo avuto l'ennesimo esempio di "morto d'occasione". Tantissima e dovutissima commozione ORA, e poi tra un anno nemmeno mezzo minuto dedicato a quest'uomo. Dimenticato. Sarà dimenticato. Com'è successo per quelle povere anime di Nassirija: dato il grande clamore per quel che successe loro, un atto di memoria ad un anno di distanza era più che dovuto. E invece niente. NIENTE. Passato un anno, passato nulla. Soltanto una buttata en passant nei telegiornali fra una bega condominiale della lega e l'altra.

Allora no. Vorrei un pò di corenza, cazzo.

E' per questo che l'ultima serata di Sanremo mi ha amareggiato e non mi va nemmeno di ironizzarci sopra. Per il cinismo obliquo, tra finta bonarietà e vera ipocrisia, con cui è stato portato avanti. E' stato un affronto soprattutto verso la memoria di Calipari.
La questione, alla fine, si è ridotta tutta sul se far cantare Renga o meno. Con tanto di faccia di circostanza di DelNoce che ha "concesso" l'ok.

Basta, vi prego.