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:grazie dei fleurs du mal:

 

• POCO PIÙ DI NIENTE •
:quarta serata:

si esibiscono tutti i 16 Big [con versioni riarrangiate dei propri brani] + i 6 Giovani rimasti in gara
vengono eliminati gli ultimi classificati delle 4 categorie dei Big + gli ultimi 3 classificati della categoria Giovani


Le pagelle di Guzman
in ordine di classifica provvisoria per categoria

 

Premessa: il giudizio si riferisce esclusivamente all'esibizione della serata del venerdì. Vengono quindi valutate le variazioni rispetto alla confezione originale del brano, e la voce "Trend" vuole indicare se la nuova versione ha apportato migliorie o ha peggiorato la canzone originale.

 

Categoria UOMINI

1. Francesco Renga & Maurizio Zappatini: "Angelo"
La presenza del suo maestro di canto al pianoforte condiziona assai positivamente Renga, che offre una prova vocale pressoché ineccepibile. Anche l'arrangiamento, più classico, permette di assaporare un'altra sfaccettatura del brano. Certo, emergono più nette le parentele con "Tracce di te" ma, come direbbe l'autore, non è un male che ci sia un timbro stilistico comune nelle sue opere.
• Se non ci sono trucchi, può vincere. Voto: 7 - Trend: in crescita

2. Gigi d'Alessio & i Ragazzi di "Amici": "L'Amore Che Non C'è"
Mediaset ha deciso di dare il minimo spazio possibile al Festival. Carlo Rossella nel Tg5 non ne parla per niente, ed anche a Striscia la notizia si sono ridimensionati rispetto al passato. Nel momento di massimo ascolto, invece, Raiuno dedica un megaspot ad un programma della concorrenza, "Amici". D'Alessio, ospitando i giovani -spesso incapaci- del programma della De Filippi, si è garantito così un bel po' di passaggi in video anche a Canale 5. In più, il successo di "Amici" giova anche alle tasche del partenopeo, visto che la sigla del programma è scritta da lui ed ogni volta che viene eseguita, la Siae paga. Nel complesso l'Ariston è stato teatro di un'operazione commerciale che ha dello squallido.
• Torna a casa in tutta fretta, c'è il biscione che ti aspetta. Voto: meno infinito al quadrato - Trend: in crollo

3. Marco Masini & Jessica Morlacchi: "Nel Mondo Dei Sogni"
Non ce l'aspettavamo, siamo sinceri. Masini tenta una svolta verso la world music insieme ad una sorprendente ed irriconoscibile, per sua fortuna, Jessica dei Gazosa. La rilettura del brano, che circoscrive l'ego altrimenti smisurato dell'autore, permette alla canzone di guadagnare punti. L'arrangiamento ci sembra ispirato dal Nino D'Angelo ultima maniera, e non è di certo un male. Dal nulla delle prime due serate, un poco in più di sostanza c'è.
• www.mipiacidipiù. Voto: 5,5 - Trend: in netta crescita

4. Paolo Meneguzzi & Luca Dirisio: "Non Capiva Che l'Amavo" • ELIMINATO
Povero Meneguzzi, ci fa quasi pena. Luca Dirisio -all'attivo un tormentone estivo- lo affianca e nei passaggi che gli spettano riesce a rendere la mediocre canzone quasi accettabile. Meneguzzi, dal canto suo, non azzecca una nota che sia una. Più si va avanti, più il volto di Meneguzzi diventa terreo nel rendersi conto che c'è un passaggio di testimone in diretta fra aspiranti idoli dei giovanissimi. Terminato il brano, Dirisio è felice come se avesse vinto un terno al lotto -l'Ariston è sempre l'Ariston, per chi fino a sei mesi fa cantava nei sottoscala- mentre Meneguzzi si arrende ad un'uscita di scena inevitabile.
• Dopo l'esclusione ci vuole calma e sangue freddo. Voto: 6 (a Dirisio) - Trend: in crescita

 

Categoria DONNE

1. Antonella Ruggiero vs Frank Gambale & Maurizio Colonna: "Echi d'Infinito"
Due virtuosi della chitarra ed una voce. Ad Antonella Ruggiero non serve altro, perché lei l'orchestra ce l'ha nelle corde vocali. Tre minuti su un altro pianeta. Le interpreti italiane degne di questo nome si contano sulle dita di una mano, e la Ruggiero conferma, se ce ne fosse bisogno, di essere una di loro. I due chitarristi, mostruosamente bravi, contribuiscono a creare un'atmosfera magica per un'esibizione difficile da dimenticare.
• Stramerierebbe la vittoria. Voto: 9 - Trend: alle stelle

2. Alexia & Funk Off vs Gialappa's Band: "Da Grande"
Lei è brava. La Gialappa's è brava. Quelli della Funk Off sono bravi. Però... Però c'è ridondanza, sembra un piatto di tortellini con troppi condimenti: si fa mangiare, ma l'eccessiva varietà di sapori non permette di gustare il ripieno. La voce fuori campo della Gialappa's è superflua, per scegliere di ascoltarli bastava accendere la radio. Inoltre su un brano dance, la musica da strada della band bolognese non calza a pennello: si smarrisce un po' il nocciolo della canzone. Compito ben eseguito, tentativo apprezzabile, ma resta la sensazione di un'incompiuta, di uno spreco di ottime risorse.
• Frullato misto all'italoamericana. Voto: 6,5 - Trend: stabile

3. Anna Tatangelo & Samanta Discolpa feat. Rossella Brescia & Jose: "Ragazza Di Periferia"
Prendi una canzone insulsa, affidala ad una ragazza che pur avendo vent'anni scarsi è già in crisi e non vende più un disco che sia uno. Poi prendi una ballerina bella e brava, che ha pure dimostrato di possedere il dono dell'ironia, e falla ballare sulle note della canzone stessa insieme ad un danzatore dal fisico notevole, cosìcché l'attenzione del pubblico sia maschile che femminile venga distolta da voce e note. Poi prendi una tizia semisconosciuta e falla duettare con la ragazza di cui sopra, di modo che la tizia possa dimostrare di essere alla pari se non più brava della collega, anche se solo per evidenti demeriti di quest'ultima. Il risultato è l'esibizione di - in ordine di citazione - Anna Tatangelo, Rossella Brescia, Jose Oduardo Perez e Samanta Discolpa. La Discolpa è un altro prodotto di "Amici di Maria De Filippi": secondo minispot per Canale 5, per chi si forse perso la megapubblicità d'inizio spettacolo firmata - anch'essa - D'Alessio.
• Tantatantatantatan tan. Voto: meno infinito - Trend: in crollo

4. Marina Rei & Riccardo Sinigaglia: "Fammi Entrare"
Riccardo Sinigallia è un bravo produttore, ma ogni tanto prova ad intromettersi al Festival. Lo fece coi Tiromancino, ritenta l'esperienza al fianco di Marina Rei. Pianoforte e voce che non giovano alla canzone: la Rei ha perso un'occasione per far assimilare agli spettatori il suo brano, che ad ogni ascolto guadagna qualcosa. La categoria Donne è forse la più agguerrita, ma la Rei meritava almeno di sopravvivere alla Tatangelo.
• Alla fine l'hanno fatta uscire. Voto: 6 - Trend: stabile

 

Categoria GRUPPI

1. Nicky Nicolai & Stefano di Battista Jazz Quartet feat. Alessandro Preziosi: "Che Mistero È l'Amore"
Se Alessandro Preziosi si fosse limitato a suonare il pianoforte, l'abbinamento poteva avere un significato. Invece il bello della tv prende il microfono, ed il brano ne risente alquanto. Svanisce l'atmosfera jazz che aveva abbracciato la canzone nelle prime esecuzioni, e la brava Nicolai non sa più che pesci pigliare. Più che un abbinamento studiato per esaltare la canzone, sembra una scelta fatta nella convinzione di non arrivare alla serata del venerdì o, quantomeno, di arrivarci rischiando l'uscita: sfruttiamo allora i milioni di telespettatori per uno spot a favore del musical del gruppo con protagonista Preziosi. Ed invece, imprevedibilmente, al venerdì ci arrivano da primi di categoria. Peccato, rischiano di condizionare negativamente il prosieguo della gara.
• Muovi in alto la mano / torna a fare il Capitano. Voto: 5 - Trend: in calo

2. Le Vibrazioni & Elio: "Ovunque Andrò"
Altro che Equipe '84! Dopo averci rimuginato per tre giorni, alla fine ce l'abbiamo fatta: la strofa di questa "Ovunque andrò" è parente strettissima di quella de "Il primo giorno di primavera" dei Dik Dik, "rivali" storici del gruppo di Maurizio Vandelli. A parte questo, non si può non applaudire l'abbinamento con un Elio "ipertricotico", come direbbe Bonolis. La parrucca che prende in giro le basettone del leader de Le Vibrazioni fa tutt'uno con l'abilità strumentistica nel suonare il flauto. Elio è eccezionale, ed i compagni d'avventura gli cedono doverosamente spazio, anche se cìò li mette forse in ombra ai fini della gara.
• Viva il crogiuolo di basette! Voto: 6,5 - Trend: in netta salita

3. Matia Bazar & Sergio Muniz: "Grido d'Amore"
Si tuffano nel ridicolo. I Bazar chiamano sul palco un tizio spagnolo indubbiamente dalla faccia simpatica, ma che ancora non si capisce che mestiere faccia. In più, pare che 'sto tizio abbia vinto un reality show grazie all'autoironia, emersa anche nel passare il tempo a cantare pur sapendo di essere stonato come una campana. E che sia stonato ne dà prova indiscutibile sul palco. La logica dei Bazar è inoppugnabile: se quello ha vinto l'"Isola dei Famosi" grazie al televoto, ingaggiamolo che magari sabato porta un po' di telefonate pure a noi! Ascoltato lo scempio musicale, non si sa ridere o se piangere pensando a quanto credono idioti gli spettatori.
• Mandate anche i Bazar su un'isola deserta, ma lasciateceli! Voto: meno infinito - Trend: in crollo

4. Dj Francesco Band & Max Pezzali: "Francesca" • ELIMINATI
Dj Francesco sembra candidarsi ad interpretare la parte che fu di Mauro Repetto, con un Max Pezzali XXL al fianco. Ubi maior, minor cessat: Francesco lascia il più possibile il palco a Pezzali, che pare divertirsi molto. A naso, se Max la cantasse da solo, la canzone ne guadagnerebbe assai. Dj Francesco è cosciente di avviarsi all'esclusione, e al momento dell'annuncio  - la fatidica "sedia" - spetta un'altra lode a Max Pezzali, che non approfitta del passaggio per promozionare il proprio disco attualmente nei negozi ma, insieme al suo compagno d'avventura, va via con un sorriso.
• Francesco non fa l'offeso e ride. Voto: 6 (c'era di peggio) - Trend: in salita

 

Categoria CLASSIC

1. Toto Cutugno con Annalisa Minetti & Rita Pavone: "Come Noi Nessuno Al Mondo"
Basta. Non se ne può più di questo malriuscito patchwork di altre canzoni, con un testo che definire ovvio è un complimento. Cutugno, più passano le serate, più crede di essere la reincarnazione di Frank Sinatra. Le due donne che lo accompagnano fanno a gara a chi strilla di più, e riescono nella difficile impresa di non aggiungere alcunché alle esibizioni precedenti. Rita Pavone ha annunciato che abbandonerà le scene il 31 dicembre. Il passaggio a Sanremo è una sorta di premio alla carriera, me avesse anticipato di dieci mesi il ritiro non avrebbe fatto un soldo di danno.
• Perché perché non siete andati a vedere la partita? Voto: 1 - Trend: stabile

 

2. Marcella Bella & Gianni Bella feat. Edoardo Costa: "Uomo Bastardo"
La serata prevede una rivisitazione delle canzoni. Duetti o nuovi arrangiamenti, anche un balletto d'accompagnamento può essere accettabile. Marcella ricanta la sua canzone sempre uguale, con l'unica variazione del fratello al pianoforte. Ah, no: c'è anche un attore di telenovelas che anziché vestirsi in camerino lo fa in cima alla scalinata dell'Ariston. E appena è abbigliato di tutto punto, porta un mazzo di fiori alla Marcella stessa che dice: "è lui il mio uomo bastardo". Visto che fra Edoardo Costa e Marcella Bella ci sono una ventina d'anni a favore del primo, ora si capisce perché Marcella teme che la sua rivale sia più giovane e più bella di lei.
• Nove settimane e un mazzo. Voto: 0 - Trend: in calo

3. Peppino di Capri con Debbie Slater: "La Panchina"
Tutti ad aspettare la danza della Fracci, ed invece la Divina è malata e deve farsi sostituire. Brava la ballerina che ne prende le veci, ma qui siamo al Festival della Canzone. Di Capri ripete con lo stampino le esibizioni precedenti, ed il brano si conferma barboso e soporifero. Una edificante favoletta da terza elementare, che nulla ha a che vedere con i capolavori del passato dedicati ai clochard.
• Santi che paghino il tuo pranzo ce n'è troppi. Voto: 0 - Trend: in calo

4. Nicola Arigliano con Franco Cerri, Gianni Basso e Bruno de Filippi: "Colpevole" • ELIMINATO
Franco Cerri, Gianni Basso, Bruno De Filippi. Il meglio della storia del jazz italiano tutto per Arigliano: il risultato è inarrivabile, superbo. Bruno De Filippi non ha nulla da invidiare al mitico Toots Thielemans, Gianni Basso è in forma strepitosa e lo dimostra subito, Franco Cerri vale dieci, cento idolatrati chitarristi di oggi. La canzone di Arigliano ci guadagna assai, ma soprattutto ci guadagna il pubblico di Sanremo che - in barba a convenzioni e regolamenti - ha l'opportunità di assistere ad una jam session portentosa. I quattro moschettieri ripercorrono le orme di Louis Armstrong, che anni fa non se ne voleva andare dal palco del Festival. Ed il paragone non è affatto blasfemo. Arigliano saluta alla grande chi ha deciso di tenersi Cutugno.
• New Orleans a Sanremo, una tantum. Voto: 9 - Trend: in netta crescita

 

Categoria GIOVANI

Dopo due esibizioni, persino la pessima canzone di D'Alessio ci iniziava ad entrare in testa, come già avevano fatto altre fra i big. I giovani, invece, scorrono come acqua fresca. Da quando è stata istituita la categoria giovani, ogni anno almeno un paio di loro riuscivano a sfruttare Sanremo come trampolino di lancio per una discreta, se non buona, carriera (talvolta ottima: Ramazzotti, Pausini, Bocelli). Sono almeno cinque anni che, tranne qualche eccezione, i giovani passano direttamente dall'Ariston al dimenticatoio o meglio, sfruttano la credenziale sanremese per acchiappare un ingaggio in feste di piazza e sagre della salsiccia. Forse anche la collocazione in ora tarda penalizza questi ragazzotti, con gli spettatori sfiancati dai brani dei Big, dagli ospiti internazionali e dalle gag di Bonolis, ma di certo vanno in finale tre che sembrano pescati a caso nell'indistinta melma. Fra di loro anche tal Veronica Ventavoli, che canta una canzone rifiutata da Gigliola Cinquetti nel '64 perché troppo vecchia (la canzone, non la Cinquetti, che infatti in quell'anno presentò "Non ho l'età"). La ventavoli la esegue secondo i dettami del "Manuale del cantante-livello semiprofessionista". Nessuna scossa, interpretazione personale zero: sembra il compito a casa impartito da Peppe Vessicchio. E capace pure che vinca!
• Aridatece Aida Satta Flores! - Voto: 0

 

Categoria PRESENTATORI [in ordine alfabetico]

Paolo Bonolis
Si stava già preparando per attribuirsi i meriti della liberazione di Giuliana Sgrena ("Noi la invocammo nella prima serata del Festival"), ma l'uccisione dell'agente dei servizi italiani gli ricaccia in gola i trionfalismi. Abbandona per una sera gli sproloqui pseudoculturali, e conduce un'altra puntata di "Affari tuoi", sfruttando come bersaglio del suo abituale sarcasmo la Felini. Le gag sono sempre peggiori, quella con Hugh Grant toccava il fondo, anzi si iniziava a scavare. Una domanda, come mai ha portato al Festival tutti 'sti personaggi con alle spalle reati o scandali a sfondo sessuale? Forse per solleticare la pruderie degli italiani?
• Mancava solo Monica Lewinski - Voto: 1

Antonella Clerici
L'evoluzione nell'abbigliamento - che passa gradualmente dai vestiti di carnevale della prima sera, ad abiti più consoni al contesto - va di pari passo con il tentativo di riavvicinarsi ad un comportamento da brava presentatrice. Bonolis le impone di eseguire anche a Sanremo un pezzo del suo hit mattutino "Le tagliatelle di nonna Pina", brano tratto dallo Zecchino D'Oro. Lei ubbidisce, conscia che quindici milioni di spettatori non le ricapiteranno più, e che quindi deve sottostare a tutte le richieste del gran capo. Poi, quando può, dimostra che avrebbe potuto fare di meglio.
• Stretta nei vestiti, stretta nella parte. - Voto: 5

Federica Felini
Altro che Totò e Peppino! Altro che Walter Chiari e Campanini! Altro che Billi e Riva! Eccola, Federica Felini - laurea alla Sorbona, master ad Oxford, parla correttamente sei lingue, candidata al Nobel per la Fisica - interpretare la parte della tonta per sottostare alle angherie di Bonolis e strappare le gustose risate del pubblico! E quella voce, che mirabilmente imita il cliché della ragazza oca, è il tocco di classe di un'attrice che dopo Sanremo farà molta strada. Prima la lotta fra Mediaset - che le offrirà il palcoscenico di Zelig - e la Rai, pronta a rifondare per lei Avanzi o La tv delle ragazze. Poi, il doveroso film con i fratelli Vanzina al posto di Annamaria Barbera. Quindi uno show comico tutto suo, ed infine, quando deciderà di dimostrare che le attrici comiche italiane sono in grado di ricoprire ruoli drammatici, il remake della Ciociara che la porterà all'Oscar. Nella parte della ciocia.
• E libelibelibelibelibelai. - Voto: 110, lode e bacio accademico.